Ad Angolo Terme, in media valle, vive una tradizione ben radicata tra la popolazione. In particolare, salendo dalla Valle Camonica verso la piccola Val di Scalve e superato l’abitato di Angolo Terme, si incontra una deviazione che potrebbe passare facilmente inosservata. E invece no, perché qui è custodita e valorizzata una ricetta antica e assolutamente ghiotta.

Una preparazione tanto semplice quanto buona e golosa, tipica delle zone di montagna. Un piatto che ben rappresenta la tradizione gastronomica di quell’Italia dalla storia profondamente agricola che basa la propria sussistenza sull’economia rurale e la logica del recupero.

Si sta parlando dei Capù: sono degli involtini di foglie di coste di bietola arricchite con un ripieno a base di pane raffermo e formaggio grattuggiato, a cui si aggiunge un poco di carne e una segreta miscela di spezie. Sono ricette di valore perché tramandate da madre in figlia che, nella piccola frazione Terzano di Angolo Terme, rappresentano il classico piatto “di casa”, quello preparato nei giorni di festa.

Da diversi decenni questa preparazione viene celebrata durante la sagra a lei dedicata, dove tutta, ma proprio tutta la comunità, con i suoi circa 290 abitanti, viene coinvolta nell’organizzazione. Un vero esempio di condivisione e collaborazione, soprattutto durante la preparazione degli ormai 12.000 involtini. Un nutrito gruppo di volenterose signore si incontra per lavorare alla ricetta: “iniziamo con lo sbollentare le coste e preparare il ripieno – racconta Ivonne, una delle protagoniste – successivamente creiamo piccole palline e le avvolgiamo nelle coste richiudendole bene con uno stuzzicadenti. Infine li scottiamo, aggiungiamo il pomodoro precedentemente cotto e li passiamo in forno così che anche il sugo si insaporisca per bene”.

La preparazione dei Capù a Terzano è un’occasione di incontro in cui si ride, si scherza e, con tanta dedizione e impegno, si prepara giorno dopo giorno quello che sarà poi l’evento aspettato da tutto l’anno da grandi e bambini.

Come tutte le cose belle, anche la sagra nacque un po’ per caso, grazie alla passione per la ricerca storica sul territorio di Lino Albertinelli che, insieme a un piccolo gruppo di altri compaesani, decise di organizzare un gran pranzo a base di Capù. “Un giorno mio cognato chiese di preparare questa ricetta, ne preparavamo circa 300 all’inizio; poi la cosa prese piede e da un momento di incontro fra pochi divenne quello che ora è possibile vedere” spiega la signora Rosalba, da sempre ai fornelli della sagra.

E quindi, questo evento che ogni anno ha luogo a cavallo tra la fine di luglio e l’inizio di agosto, è diventato non solo un appuntamento fisso e atteso dalla popolazione di Terzano, ma anche da persone che arrivano fin da fuori paese e provincia. Invece per Amelia, Rosalba, Olga, Ivonne, Adelaide, Eliana, Giulia e le altre “Signore dei Capù” questo è un importante momento di condivisione, di legame, anche per il solo piacere dello stare insieme e del mantenere viva e attiva questa piccola comunità, con un sorriso e una dolce parola per tutti.

Il nostro ringraziamento speciale va infine a Gianfranco Bertocchi, Presidente della Pro Loco di Angolo Terme, grazie al cui aiuto (e alla tanta – tanta! – pazienza) siamo riusciti a organizzare il bellissimo incontro con le “signore dei capù”.

*** Ovviamente le “signore dei Capù” non hanno dato la loro preziosa ricetta segreta alla nostra Lara, quindi, nel caso vogliate provare a cimentarvi con questo gustoso piatto della tradizione culinaria camuna, vi lasciamo la nostra, di ricetta. Ma voi prometteteci che il prossimo luglio/agosto andrete a Terzano per provare gli unici, originali ed inimitabili capù!

Lara Abrati
Dalla passione per la natura e l’agricoltura è nata anche la passione per il cibo, l’entusiasmo nella sua preparazione e lo stupore delle sensazioni suscitate al suo assaggio. A questo ho dedicato il mio tempo libero e il mio percorso scolastico. Ora è la mia professione. Nel 2008 mi diplomo all’Istituto Agrario di Bergamo e, al fine di interessarmi più concretamente al cibo e a tutto ciò che racchiude la fantastica “esperienza del cibarsi” stesso, mi iscrivo al corso di laurea in scienze gastronomiche, divento Maestro Assaggiatore ONAF, Assaggiatore ONAS, giudice addestrato in analisi sensoriale e approfondisco l’assaggio degli oli d’oliva. Lavoro come libero professionista occupandomi di giornalismo enogastronomico, web marketing e comunicazione.