
Un mondo in effervescenza quello del vino camuno, nuove aziende e passione per il territorio
Il vino e la valle
La Valle Camonica, a differenza di altre zone di montagna, non ha una storia centenaria legata alla coltivazione della vite e alla produzione del vino. O meglio, la vite in valle si è sempre coltivata, ma mai come ora in modo così attento e professionale. Si è passati dalla produzione del classico “vino del contadino”, prodotto per autoconsumo, a un vino che merita a tutti gli effetti di prendere sempre più spazio nel mercato locale e, perché no, nazionale.
Ormai alcuni anni fa sono partite ricerche e test per definire le cultivar di vite più adatte a vivere in questo luogo, cercando sempre il compromesso tra adattabilità e produzione di un vino con standard qualitativi sempre più alti. Grazie alla dedizione di un piccolo viticoltore, Enrico Togni, è stata riscoperta anche una varietà autoctona della media valle: l’Erbanno, che presenta una perfetta adattabilità al suolo, al clima e una grande resistenza alle fitopatologie che comunemente colpiscono la vite.
Il panorama vitivinicolo camuno comprende varietà a bacca rossa e bianca, vinificate sia come vini rossi che bianchi. Tra le cultivar di bianco, viene coltivato in prevalenza Incrocio Manzoni, seguito anche dallo Chardonnay, il Riesling e dalla Glera. Mentre tra i neri, il classico Nebbiolo, il Pinot Nero, fino al Merlot, alla Barbera e al Cabernet. Vitigni in grado di adattarsi al clima di queste zone alpine, sia per la loro sopravvivenza che, non meno importante, maturazione.
Notevole attenzione meritano le bollicine, sono infatti molte le aziende che si dedicano anche alla produzione di vino spumante come l’Az. Agr. I Nadre di Cerveno, nata nel 2008, dove Fabrizio e la figlia Chiara Beatrici (oltre ai bianchi e rossi fermi) si dedicano alla produzione di due spumanti a dosaggio zero: “Cris”, prodotto da uve pinot nero, e “A Chiara”, prodotto da uve Chardonnay. Altre sono le aziende che grazie alla passione per le bollicine, oltre ai vini fermi, si sono dedicate a questa affascinante tecnica, come la cantina Monchieri e l’azienda Bignotti.
Una viticultura di montagna, estrema e a tratti quasi eroica.
Competenze e professionalità in crescita sono ormai un dato di fatto. Lo si vede anche dal numero sempre in aumento delle nuove e spesso piccolissime aziende nascenti. Ad esempio l’azienda Carona, che al momento si dedica ad un’unica produzione, con il suo bianco “Zel” prodotto con Incrocio Manzoni, oppure l’azienda Vi-Bu di Malonno, nata da un gruppo di amici che hanno dato vita con la vendemmia 2012 al loro “Primo vino”, vinificato in bianco nella cantina di Marlengo (BZ).
Una realtà minuscola, ma che si sta facendo spazio anche al di fuori del territorio camuno è quella di Antonio Ligabue che, con il padre Fausto, si dedica a una piccolissima produzione di vini naturali: vini autentici e di territorio.
Un mondo fatto di hobbisti che grazie all’amore per la propria terra si stanno mettendo in gioco cercando di valorizzare e ridare vita a quello che spesso hanno ereditato dalla propria famiglia e che, altrimenti, sarebbe stato sicuramente abbandonato.
Merita particolare menzione l’azienda Scraleca che, oltre alla produzione di vino, si dedica a un prodotto unico in zona: l’olio di oliva. Gli uliveti e i vigneti coltivati sono ubicati nella zona del Lago Moro.
Anche la viticoltura quindi, come le altre produzioni agricole, sta contribuendo al preservare il territorio al fine di consegnarlo con rispetto alle generazioni future.

Scior del Torcol: un successo meritato
La tendenza sopra descritta la si percepisce per bene durante la maggiore manifestazione locale dedicata al vino, Scior del Torcol, che lo scorso settembre è giunta ormai alla 15esima edizione. Nata come un appuntamento tra amici, l’edizione 2017 ha contato la partecipazione di 14 cantine con ben 50 etichette in assaggio. Un’occasione unica per godere delle produzioni enoiche locali. Un appuntamento annuale, previsto per la fine di settembre, che dura un intero fine settimana dove nelle cantine del piccolo borgo di Losine è possibile assaggiare i vini camuni.
Un posto davvero suggestivo, dove godere anche del buon cibo nei diversi punti ristoro.
Un’occasione per “vivere” da vicino il territorio, sia per chi lo abita che per i numerosi turisti che frequentano la valle.
Le cantine presenti all’edizione 2017: Az. Agr. La Costa, Az. Agr. La Muraca, Az. Agr. Vi Bù, Az. Agr. I Nadre, Az. Agr. Carona, Az. Agr. Cascina Casola, Az. Agr. Vallecamonica, Az. Agr. Rodella, Coop Rocche dei Vignali, Az. Agr. Monchieri, Az. Agr. Concarena, Az. Agr. Flonno, Az. Agr. Ligabue Antonio, Az. Agr. Scraleca.