In un caldo weekend di fine luglio sono tornato a visitare i parchi delle incisioni rupestri in Valle Camonica. È stato come un flashback, di colpo mi sono sentito catapultato in quel giorno in cui da bambino ero andato a vedere le incisioni e l’Archeopark con la scuola.
Dei piccoli e brevi fotogrammi della mia memoria sono riaffiorati, mi sono rivisto lì, nella capanna, a macinare i chicchi di mais e utilizzare le pietre per accendere un fuoco. È stato strano, mi sono tornati in mente quei momenti d’infanzia e mi ha fatto molto piacere.

Non so perché, ma alla maggior parte dei bambini bresciani “tocca”, alle elementari o alle medie, la classica gita alle incisioni rupestri della Valle Camonica. Onestamente non comprendo bene il motivo: da piccoli forse non si riesce ad essere così analitici, ma nonostante ciò è una tappa fissa che io ancora ricordo in maniera piacevole.

Lo ammetto: mi ricordo di più del mais e delle pietre che delle incisioni rupestri, ma d’altronde quando si è piccoli si da peso a cose diverse rispetto a quando si è più maturi.

Ecco perché era giunto il momento di riscoprire questa parte di Valle Camonica attraverso i suoi parchi archeologici più importanti.

La Valle Camonica è un territorio molto esteso e molto variegato, si passa dai 200 metri circa del paese di Pisogne fino ai quasi 1900 del Passo del Tonale. In questo pezzo di territorio bresciano sono molteplici i punti in cui si ritrovano delle istoriazioni risalenti a migliaia di anni fa. Si tratta di ben 8 parchi d’arte rupestre dislocati in diversi punti tra il paese di Darfo ed il paese di Sonico che, tutti insieme, nel 1979 hanno fatto ottenere alla Valle Camonica il riconoscimento come Patrimonio Mondiale UNESCO (il primo Sito in Italia a entrare nella prestigiosa lista). Sebbene siano tutti di estrema importanza, ho deciso di dedicare la mia giornata alla visita del Parco delle Incisioni Rupestri di Naquane e del Parco d’interesse Sovracomunale del Lago Moro, Luine e Monticolo (che potrete scoprire successivamente, leggendo la seconda parte di questo post).

In questa giornata alla riscoperta del valore e dell’importanza delle incisioni rupestri ho avuto modo di visitare questi due parchi, entrambi interessanti e tenuti davvero bene. Camminando lungo i sentieri tracciati tra i reperti archeologici ci si trova a tu per tu con raffigurazioni risalenti a migliaia di anni fa. La cosa strana e al tempo stesso il punto di forza dei parchi delle incisioni rupestri in Valle Camonica è che solitamente i reperti archeologici sono confinati nei musei dietro teche e protezioni adeguate, qui invece si cammina in un museo a cielo aperto, le pitture rupestri sono a pochi centimetri dal visitatore. È questa unione tra natura e passeggiata all’interno della storia che rende tutto così affascinante.

Nonostante non sia un grande studioso di archeologia, anche io sono riuscito a comprendere la grandezza del luogo e, grazie alle installazioni esplicative che ci sono lungo il percorso, mi è stato possibile capire e dare un senso alle varie rappresentazioni.

Un’altra nota positiva è che in alcuni parchi è permesso entrare con i propri cani come ad esempio nel parco di Naquane; nel parco di Luine non è possibile perché essendo riserva naturale, l’odore dei cani potrebbe essere un problema per le specie animali presenti nell’area.

Il parco di Naquane a Capo di Ponte

Questo parco archeologico sito nella località di Capo di Ponte è uno tra i più importanti e visitati di tutta la Valle Camonica (si tratta infatti di uno dei Parchi Nazionali direttamente gestiti dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo). L’area sulla quale ci sono le incisioni rupestri è piuttosto ampia e sono presenti più sentieri che permettono di creare un senso e un itinerario tra le varie rocce.

Faccio un piccolo passo indietro, come arrivare al parco?

Direi che è abbastanza semplice, basta seguire le numerose indicazioni per il parco di Naquane. Quanto al parcheggio, il mio consiglio è di sostare nei pressi della Chiesa delle Sante, dove è presente un piccolo parcheggio sulla destra della strada andando verso Via delle fucine. Il parcheggio non è a pagamento ed è meglio arrivare al sito di buon’ora per non rischiare di dover lasciare la macchina a lato strada. Da questo punto si prosegue a piedi, dapprima su una strada asfaltata, poi dopo pochi metri bisogna svoltare a sinistra in una stradina della lunghezza di circa 300 metri. Al termine della strada si trova la biglietteria ed un piccolo negozio di souvenir a tema.

Il costo del biglietto è di 6 euro per gli adulti e 3 per i bambini. Dà diritto all’ingresso al Parco di Naquane ed al Museo Nazionale della Preistoria della Valle Camonica (MuPre). Da sottolineare che il biglietto per il museo è valido entro un mese dalla data d’acquisto.

All’interno del parco sono ben 5 gli itinerari proposti, quello più battuto dura circa 1 ora e comprende l’itinerario giallo e quello blu. Tocca le rocce di interesse maggiore, quelle con le incisioni rupestri più visibili e note. Molti passaggi sulle rocce sono stati costruiti tramite passerelle di legno proprio per consentire ai visitatori di apprezzare le istoriazioni più da vicino.

Il giro all’interno del parco è molto piacevole, ogni roccia e ogni segno hanno la propria spiegazione e il proprio significato. Qualche rappresentazione è ancora in fase di studio poiché non è semplice riuscire a dare un significato tangibile ad un segno risalente a migliaia di anni or sono. Nel caso in cui si voglia approfondire qualche concetto, ci sono delle guide accreditate all’interno del parco che possono essere un’ulteriore fonte di informazioni.

È possibile trovare maggiori informazioni sul Parco di Naquane a questo indirizzo: http://www.vallecamonicaunesco.it/parco-naquane.php?lang=it

 

Emanuele Ghidoni
Sono un ragazzo solare e determinato che cerca di prendere la vita guardando il bicchiere mezzo pieno, perché ogni situazione ha sempre il suo lato positivo. Sono laureato in Economia e Gestione delle Imprese Turistiche, è da qui che ho imparato a comprendere meglio il mondo del web marketing associato ai viaggi. Recyourtrip, il mio blog di viaggi, è nato così. Un piccolo progetto che cresce con me, giorno per giorno. All'età di 18 anni ho iniziato a lavorare e a potermi permettere di cominciare a viaggiare con qualche amico, scoprendo una grande passione per i viaggi "on the road", la tipologia di viaggio che preferisco perché permette di immergersi completamente nei luoghi che stai visitando; puoi fermarti quando vuoi, puoi creare il tuo itinerario. E sentirti davvero libero.